Milano - Tutti conoscevano bene la sua passione per le escursioni: da anni era il responsabile "montagna" del Gruppo sportivo ghisa e organizzava spedizioni domenicali in giro per le alture lombarde. E ieri pomeriggio il primo a lasciare un ricordo di Samuele Papini, vigile di 58 anni precipitato per una ventina di metri dopo essere scivolato lungo un sentiero ai Corni di Canzo, è stato il presidente dell’associazione, l’ex comandante della polizia locale Antonio Barbato: "Siamo sconvolti per questa tristissima notizia, siamo vicini a tutti i suoi cari", il messaggio di cordoglio su Facebook, cui hanno fatto seguito nel giro di poche ore centinaia di post di vicinanza da parte di altrettanti colleghi. "Continua a scalare anche lassù", ha scritto qualcuno. Sì, perché "il Papini", come lo chiamavano affettuosamente dalle parti di piazza Beccaria, era notissimo tra i vigili, sia per il suo hobby extralavorativo sia per l’incarico che ricopriva in ufficio: lavorava ai "Servizi mirati" del Comando, quello che si occupa di straordinari, turni e pattuglie; e di conseguenza tutti o quasi hanno avuto modo di averci a che fare almeno una volta in carriera.

 

 "E hanno sempre trovato – garantisce Barbato – una persona perbene, pronta a trovare una soluzione nei momenti di difficoltà e ad andare incontro alle esigenze di ognuno: i tanti messaggi sui social sono lì a dimostrare il rispetto che in tanti avevano per il suo lavoro". Tra loro c’è anche Daniele Vincini, segretario del Sulpm, che conosceva bene Papini e che lo aveva avuto anche come delegato sindacale: "Era equilibrato e riservato, mai una parola fuori posto: aveva le sue idee e le esponeva con pacatezza, e la gran parte delle volte ci trovavamo d’accordo". Gli è stata fatale una scivolata, alle 11.30 di ieri, mentre stava affrontando una ferrata sul sentiero del Corno occidentale dei Corni di Canzo, gruppo montuoso del Triangolo lariano, tra le province di Como e Lecco.